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Bauli in piazza, le misure welfare? uno specchietto per le allodole

Direttivo Bauli in piazza: “I Governi che si sono succeduti non hanno idea di quello che è il sistema di organizzazione del lavoro nel settore spettacolo.” La ripartenza serve a garantire lavoro del 10% dei lavoratori del comparto il restante 90% rimarrà fermo

printDi :: 21 maggio 2021 16:23
Bauli in piazza del popolo

Bauli in piazza del popolo

(AGR) “Il fatto che il Governo abbia inserito alcune misure sul sistema di welfare dei lavoratori dello spettacolo nel decreto Sostegni Bis, non esime il Governo stesso dal continuare a garantire un vero sostegno economico nei confronti dei lavoratori dello spettacolo ed eventi, che invece si vedono riconosciuti una ridicola una tantum da 1.600 euro.” - dichiara il Direttivo dell’associazione di promozione sociale Bauli In Piazza, che prosegue: “Ridicola perché per l'ennesima volta rende palese che i Governi che si sono succeduti e anche le stesse strutture burocratiche del MIC e del Ministero del Lavoro non hanno la minima idea di quello che è il sistema di organizzazione del lavoro nel settore spettacolo ed eventi.

L'incerta ripartenza "concessa" con il decreto riaperture è forse sufficiente a garantire un ritorno al lavoro del 10% dei lavoratori del comparto, che per il restante 90% rimarrà fermo almeno fino a fine anno, come rende palese al grande pubblico la programmazione dei tour musicali per l'estate del 2022, per non parlare delle fiere e dei congressi.

 
Le difficoltà che si sono comprese per altri settori, prolungando i sostegni e gli ammortizzatori sociali in alcuni casi fino a settembre in altri fino a fine anno, sono completamente assenti per il settore spettacoli ed eventi, nonostante numerose associazioni e rappresentanti di categorie abbiano più volte sottolineato e spiegato in forma oltremodo chiara la situazione al MIC, al Ministero del Lavoro e a numerosi parlamentari.

Il governo ha acceso la miccia di una bomba sociale che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori e se ne dovrà assumere tutte le responsabilità. I riferimenti al welfare nel settore spettacolo inseriti nel decreto non soddisfano pienamente le aspettative e richiedono un’analisi critica che porti a risultati più incisivi e risolutivi delle problematiche del settore da inserire nella riforma che tutti ci aspettiamo sia seria e completa.”

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