Roma, tavolino selvaggio....regole da riscrivere
(AGR) "La commissione capitolina in materia di piani di massima occupabilità annunciata dall'assessore Caudo, purché sia veramente operativa, ci trova sostanzialmente concordi perché siamo convinti che su questo tema la concertazione sia la condizione essenziale per lavorare ad un piano condiviso, cosa che fino ad oggi non è stato o quanto meno non in maniera sufficiente. Invece, l'apporto che possono e devono dare le rappresentanze di categoria è fondamentale perché l'amministrazione e la Sovrintendenza abbiano un quadro chiaro della situazione economica, reale, dei ristoranti e dei bar delle vie interessate, con tutti i necessari distinguo”. E’ quanto dichiara il presidente della FipeConfcommercio Roma, Fabio Spada.“La riscrittura della delibera 75 del 2010 é il punto di partenza necessario per fissare i nuovi criteri. Quello che ci domandiamo – dice Spada - é come mai essendo tutti concordi, amministrazione compresa, sulla necessità di riscrittura di alcune regole, si insista a voler dar seguito alla stesura di nuovi ulteriori piani di massima occupabilitá che potrebbero essere vecchi già al momento della loro nascita. Si mantengano le occupazioni precedenti regolarmente autorizzate, si adeguino le norme, e quando avremo a disposizione i nuovi criteri condivisi, si proceda alla stesura dei piani”.“Nel frattempo- aggiunge Spada - vogliamo ricordare all'amministrazione che siamo comunque al suo fianco nella lotta all'abusivismo, ma ricordiamo che esistono comunque delle regole da rispettare anche nelle vie in cui non esistono i piani di massima occupabilitá; sta infatti passando la tesi che prima di questi ci fosse il nulla normativo”.“Capiamo che ad oggi sono più semplici i controlli nelle vie dove i piani sono stati redatti – conclude Spada - ma allo stesso tempo, desideriamo che lo stesso rigore venga applicato alle vie non ancora oggetto dei piani su cui, da sempre e forse ora ancora di più, esistono occupazioni abusive che nessuno verifica”.