L’emergenza COVID-19 non danneggi l’economia marittima italiana
La Federazione del Mare, che riunisce il cluster marittimo rappresentato dalle organizzazioni esprime una forte preoccupazione per il progressivo isolamento dell’Italia determinatosi a seguito dell’epidemia del virus
Federazione del Mare
(AGR) La Federazione del Mare, che riunisce il cluster marittimo rappresentato dalle organizzazioni del settore (ACCADEMIA ITALIANA DELLA MARINA MERCANTILE, AIDIM, ANCIP, ANIA, ASSONAVE, ASSOPORTI, ASSORIMORCHIATORI, CETENA, COLLEGIO CAPITANI, CONFINDUSTRIA NAUTICA, CONFITARMA, FEDERAGENTI, FEDEPILOTI, FEDERPESCA, FEDESPEDI e RINA) esprime una forte preoccupazione per il progressivo isolamento dell’Italia determinatosi a seguito dell’epidemia del virus COVID-19.
La Federazione del Mare si attende pertanto dal Governo e dalle altre Istituzioni unatteggiamento fermo ma non allarmistico, modulando gli interventi richiesti dalle necessitàsanitarie in modo da evitare involontarie conseguenze altamente dannose per l’interaeconomia marittima italiana, le cui attività sono strettamente legate ad una piena integrazionenei mercati internazionali.
Purtroppo, a livello nazionale e globale, l'impatto del Coronavirus sul settore marittimo ènotevole (secondo le prime stime, solo lo shipping nel mondo perderà circa 350 milioni didollari a settimana), senza contare i gravi danni per la catena logistica e di approvvigionamento determinati dai più lunghi tempi di controllo delle merci in ingresso nei porti del Paese.
La Federazione del Mare ritiene che sia quanto mai necessario sin da ora impostare una forteiniziativa di comunicazione in Italia e all’estero, da lanciare alla fine dell’emergenza, perrestituire all’Italia la sua elevata reputazione come destinazione di flussi turistici e origine delle merci.
“L’intero cluster marittimo, compatto - afferma Mario Mattioli, presidente della Federazionedel Mare - è già pronto a fare la sua importante parte per aiutare la ripresa nel primario interesse del Paese”.