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Eart Hour, il mondo dice "no"al riscaldamento globale

print26 marzo 2018 14:54
Eart Hour, il mondo dice noal riscaldamento globale
(AGR) L’Edizione di Earth Hour 2018 ha registrato un nuovo record di partecipazione: ben 188 tra paesi e territori in cui individui, aziende e organizzazioni si sono mobilitati per chiedere impegni concreti sulla perdita della natura, dopo che 550 scienziati hanno lanciato l’allarme sul “pericoloso declino” della biodiversità globale.Quasi 18.000 tra monumenti e simboli hanno spento le proprie luci mentre nel mondo sono stati generati oltre 3,5 miliardi di messaggi sui social network e sul web attraverso #EarthHour, #connect2earth e tutti gli hashtag correlati. #Earth Hour è stato trend topic in 33 paesi.

“Ancora una volta, le persone hanno parlato attraverso Earth Hour”, ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia - “Il record di partecipazioni all’edizione di Earth Hour di quest’anno rappresenta un potente messaggio inviato da quanti, nel mondo vogliono restare, ‘connessi’ alla Terra. Una comunità globale, quella di Earth Hour, che chiede impegni immediati per fermare i cambiamenti climatici e la perdita della natura. La posta in gioco è troppo alta: abbiamo bisogno di azioni urgenti per proteggere la salute del pianeta per un futuro sicuro per noi e per tutta la vita sul pianeta. Vogliamo ringraziare tutti i comuni che hanno aderito, i tantissimi volontari, le aziende, i mediaparters, i tantissimi ciclisti che hanno pedalato per il clima e i testimonial, che ci hanno affiancato, come Gabriele Muccino che ci ha regalato il suo emozionante spot sull'orso polare, un simbolo degli effetti di quel cambiamento climatico globale che riguarda tutti noi”.

Dalla Colombia all'Indonesia alle Fiji, il popolo di Earth Hour si è mobilitato per unire gli sforzi, proteggere ambienti chiave come foreste e mangrovie. In Romania, centinaia di persone hanno scritto lettere simboliche dedicate a fiumi, foreste e animali selvatici. In Africa, 24 paesi hanno celebrato Earth Hour per sottolineare le sfide di conservazione più pressanti che stanno affrontando, come l'accesso alle energie rinnovabili, le risorse idriche, vedi emergenza siccità in Sud-africa, e il degrado dell'habitat. A Roma, dopo lo spegnimento del Colosseo effettuata da un testimonial d’eccezione, l’astronauta Esa, protagonista della missione VITA dell’ASI Paolo Nespoli, oltre 1000 ciclisti hanno invaso le strade della capitale colorando con luci fluorescenti i luoghi simbolo della capitale italiana con un scampanellio finale in piazza San Pietro. La Pedalata per il clima è avvenuta in altre 20 città, grazie all'aiuto di FIAB. Oltre 400 i comuni italiani che hanno aderito graze alal collaborazione di centinaia di volontari sul territorio e la preziosa collaborazione di ANCI. L’iniziativa italiana ha avuto come main partner Sofidel mentre decine di altre aziende hanno sostenuto in vario modo l’evento

Ieri è anche arrivato il messaggio speciale del Presidente della Francia Emmanuel Macron per Earth Hour, “il tempo della negazione è passato da un pezzo, stiamo perdendo la nostra battaglia contro i cambiamenti climatici e il collasso della biodiversità". Mentre l'ola di buio si sta concludendo questa mattina nelle Isole Cook, 'Oceano Pacifico, il WWF continuerà a responsabilizzare individui, comunità, imprese e governi ad agire concretamente per l'ambiente. Nella sua video dichiarazione per Earth Hour, il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha ribadito la necessità che le persone lavorino insieme per costruire un futuro sostenibile per tutti.

Quest'anno Earth Hour, per la prima volta, ha infatti visto la comunità globale comunicare attraverso connect2earth, la piattaforma, creata in collaborazione con il Segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica e sostenuta dal Ministero federale tedesco dell'ambiente il sostegno dell'Iniziativa internazionale sul Clima: l'obiettivo è costruire una consapevolezza popolare sul valore della e della natura per le nostre vite, salute e benessere.

“La scienza è stata chiara: la perdita di natura rappresenta una crisi globale: la fauna selvatica è diminuita di quasi il 60% in poco più di 40 anni, il nostro pianeta è a un bivio: non possiamo avere un futuro prospero su un pianeta impoverito e degradato. Insieme, come comunità globale, possiamo cambiare le cose: le persone devono mobilitarsi e unirsi a governi e imprese per un'azione più incisiva sulla biodiversità e la natura: il momento di agire è ora”, ha dichiarato Marco Lambertini, direttore Generale del WWF Internazionale.

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