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Danza, Rebecca Bianchi rappresenterà l'Italia a Bolshoi di Mosca

print16 maggio 2016 15:12
Danza, Rebecca Bianchi rappresenterà l'Italia a Bolshoi di Mosca
(AGR) Si chiama Rebecca Bianchi, ha 25 anni, è mamma e moglie e rappresenterà l’Italia al XXIV Benois de la Danse al Bolshoi di Mosca. La Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma con grande soddisfazione ha annunciato che la meravigliosa Rebecca Bianchi, già nominata prima ballerina lo scorso 20 dicembre dal Sovrintendente Carlo Fuortes e dalla Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato, ha ricevuto la nomination al Benois de la Danse 2016 per il ruolo di Giselle, in “Giselle” di Patricia Ruanne, la cui première è stata nell’ottobre 2015 al Teatro dell’Opera di Roma.

La giovanissima étoile, formatasi alla scuola di ballo del Teatro alla Scala ed entrata poi a far parte del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, danzerà martedì 17 maggio sullo storico palcoscenico del Bolshoi di Mosca, rappresentando l’Italia, al galà dei nominati del XXIV Benois de la Danse.

In “Giselle” sarà accompagnata da Claudio Cocino, solista del Teatro dell’Opera di Roma. Inoltre affiancherà in “Arlesiénne”, Alessandro Riga, primo ballerino della Compagnia Nazionale di Danza (Spagna), nominato per la categoria Danzatori.

Il premio, che nasce a Mosca nel 1991 grazie all’International Dance Association, divenuta International Dance Union, prende il nome dal carismatico artista Alexandre Benois (1870-1960) ed è tra i più prestigiosi riconoscimenti internazionali nel mondo della danza. A capo del progetto e della giuria il Maestro Yuri Grigorovich.

La giuria di quest’anno, oltre che dal suo Presidente Yuri Grigorovich, è composta da Marie Agnès Gillot, étoile all’Opéra di Parigi, José Carlos Martinez Garcia, Direttore Artistico della Compagnia Nazionale di Danza (Spagna), Johannes Öhman, Direttore Artistico del Royal Swedish Ballet, Xiao Suhua, professore e coreografo alla Beijing Dance Academy, ElisabettaTerabust, star Internazionale del Balletto Italiano, Yuri Fateev, Direttore del Mariinsky Ballet e Linda Shelton Direttore del Joyce Theater (NYC).

La maternità è spesso una scelta non condivisa dalle ballerine, pertanto chiediamo a Rebecca Bianchi come ha vissuto questa scelta e se è cambiato qualcosa nel suo modo di ballare.

“Molte ballerine hanno paura della gravidanza e c’è anche chi non ha mai sentito il desiderio di diventare mamma. Io non ho mai avuto alcun timore perché formare una famiglia è stato sempre uno dei miei obiettivi, qualcosa che ti arricchisce e ti fa maturare. Certamente è impegnativo, ci si deve fermare perché bisogna viversi tranquillamente la gravidanza, ma lo rifarei mille volte, non sono mai stata spaventata e non ho mai interrotto la mia passione per la danza. Quando ho ripreso a ballare avevo ancora più energie, perché avevo una grande voglia di rimettermi in gioco e riprendermi velocemente: Testa e volontà sono fondamentali per il corpo quando c’è la motivazione. I figli sono molto impegnativi, bisogna organizzarsi bene per cercare di goderseli al meglio quando si torna a casa, il tempo da dedicargli deve essere di qualità, devono sentire l’amore specialmente se poi il lavoro ti porta ad essere spesso fuori casa. Sono anche una fonte di ispirazione, danno quella voglia di vivere e quello sguardo di ingenuità sul mondo che non ti fa mai gettare la spugna.

Dopo la gravidanza mi sono sentita diversa, una donna e non più una ragazzina. Prima il mio modo di ballare e di vedere la danza era ancora legato alla scuola, il fatto di avere una famiglia e quindi delle responsabilità, mi ha fatto capire che avevo un ruolo anche al di fuori del lavoro, un ruolo importantissimo. E ho affrontato il palcoscenico in maniera più matura, con meno ansie e meno tensioni, con maggiore consapevolezza di dover lavorare al meglio per arrivare al cuore del pubblico”.

(di Manuela Minelli)

foto Yasuka Kageyama

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