Tina Turner autentica 'Queen of Rock'
Ricordando Tina Turner
Tina Turner autentica 'Queen of Rock
(AGR) Sarebbe troppo facile, quasi banale, ricordare Tina Turner tirando giù lo sterminato elenco della sua produzione: le tantissime canzoni che ha portato al successo interpretandole o che sono arrivate al top delle classifiche avendo proprio lei come autrice, i film nei quali ha recitato, i molti riconoscimenti ricevuti dalla sua arte.
Il citare le nude cifre suonerebbe come qualcosa di burocratico, una pratica da sbrigare magari nel più breve tempo possibile, naturalmente tenendo conto del sempre più ristretto spazio che i media dedicano a questo tipo di evento: un trafiletto di circostanza, di poche righe, tanto per mettere in pace la propria coscienza e poi… chi s’è visto s’è visto.
Fortunatamente per tutti noi, la produzione di Tina Turner, quantomeno la quasi totalità di essa, non è andata persa, anzi è facilmente reperibile sui social o in network specifici. Sicché della carriera della grande artista americana, se ne può tracciare una cronologia precisa, a partire dal 1957, anno in cui è iniziata, e fino al 2009, quando la star ha deciso di ritirarsi dalle scene.
Tina Turner è passata di trionfo in trionfo. Con oltre 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, la Turner è stata una delle artiste di maggior successo nella storia della musica contemporanea. Più che meritata, quindi, l’incoronazione a ‘Queen of Rock’ (‘Regina del Rock’), titolo arrivatole al culmine della carriera e presumibilmente del tutto inattaccabile da qui ai prossimi mille anni.
Il successo è arrivato quasi subito, nel 1960, con ‘A Fool in Love’, scritto e interpretato insieme al suo primo marito Ike Turner, che scalò le classifiche internazionali piazzandosi ai primi posti. Sebbene il matrimonio con Ike fosse invalidato legalmente, nel prosieguo della carriera, Tina (nata Anna Mae Bullock) assunse il cognome del marito, Turner. Dopo la pubblicazione di quel brano, il duo ‘Ike and Tina Turner’ è passato di successo in successo fino al 1976, anno in cui si sciolse. Ne citiamo a braccio alcuni tra i più significativi, single di autentica fama internazionale: ‘It's Gonna Work Out Fine’, ‘River Deep - Mountain High’, ‘Nutbush City Limits’ ai quali va aggiunto il brano ‘Proud Mary’ del gruppo Creedence Clearwater Revival.
Dopo il divorzio, per Tina c’è stato un periodo di oblio commerciale che terminò con il suo grande ritorno sulle scene negli anni ’80, anni in cui, a partire dalla pubblicazione dell’album ‘Private Dancer’(1984), milioni di copie vendute, mieté un successo internazionale dopo l’altro: ‘What's Love Got to Do with It’, seguito dai vari singoli ‘Better Be Good to Me’, ‘Private Dancer’, ‘We Don't Need Another Hero’, ‘Typical Male’, ‘The Best’ (cover), ‘I Don't Wanna Fight’, tanto per citarne alcuni. Tina Turner pubblicò il suo ultimo album nel 1999, ‘Twenty Four Seven’ e al termine del ‘Tina!: 50th Anniversary Tour’ nel 2009 si ritirò dalle scene.
La sterminata produzione artistica di Tina Turner si è snodata nel corso della sua lunghissima vita artistica: dieci album, due live, sei compilation, due colonne sonore per film, diciassette video, sedici video musicali, settantadue dischi single, e la lista dei successi è smisuratamente lunga e direttamente proporzionale a quanto da lei prodotto. In oltre cinquant’anni di carriera, Tina Turner ha ricevuto dodici Grammy Awards (otto competitivi e quattro onorari), tre ‘Grammy Hall of Fame’ e un ‘Grammy Lifetime Achievement Award’. Per il suo contributo all’Arte e alla Cultura, nel dicembre del 2005 è stata insignita del ‘Kennedy Center Honors’. Con questo riconoscimento, è entrata nel ristrettissimo pantheon dei grandi artisti, esclusivissima cerchia comprendente anche Aretha Franklin, Ray Charles, Little Richard e Chuck Berry.
Se le fredde cifre possono fornire dati definitivi, almeno fino al momento in cui scriviamo, della quantità, enorme, della produzione di Tina Turner, di certo non possono darne una, e come potrebbero?, relativa alla qualità della sua arte. Perché, sia chiaro, quanto da lei creato, prodotto, interpretato, non può essere ridotto a una sfilza di titoli più o meno accattivanti, ma va inserito nella Galleria delle Arti del ventesimo secolo e, ben oltre, fino al primo decennio del ventunesimo, perché la carriera di questa grandissima cantante è andata avanti per oltre mezzo secolo a partire dagli anni ’50 del secolo scorso e fino al 2009, anno del suo definitivo ritiro dalle scene. Non per caso, dunque, è stata insignita del ‘Kennedy center Honors!
Tina Turner è stata un’assoluta e inarrivabile padrona della scena, una vera, autentica ed inimitabile mattatrice, in possesso di una voce che poteva adattarsi ai tipi di interpretazione che, di volta in volta, questo o quel brano le richiedevano. E l’orchestra era lo ‘strumento’, il suo ‘strumento’, che la star utilizzava appieno, sfruttandone tutte le potenzialità e risorse di cui l’ensemble di turno disponeva. Grazie, Tina, per l’Arte che ci hai regalato. Riposa in pace.