Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

"L'arte Fantalogica" di Gaetano Marino, in arte: Marinò

Marinò” poeta, pensatore, scrittore, regista televisivo e cinematografico, produttore di interessanti documentari apprezzati a livello mondiale, è il creatore della “Fantalogia”, un movimento d’avanguardia di arte e di pensiero che associa la fantasia alla logica.

printDi :: 01 aprile 2025 22:03
L'arte fantalogica di Marinò copertina volume

L'arte fantalogica di Marinò copertina volume

(AGR) di Anna Rizzello

Recensire libri è una mia piacevole attività. Di solito sono libri di poesie, di avventura, di fantascienza, tutti mi infondono emozioni che non potrò dimenticare. Il libro “L’Arte Fantalogica” è davvero unico, coinvolgente, intrigante, incuriosisce e cattura l’attenzione. Scritto da Gaetano Marino in arte “Marinò” poeta, pensatore, scrittore, regista televisivo e cinematografico, produttore di interessanti documentari apprezzati a livello mondiale, è il creatore della “Fantalogia”, un movimento d’avanguardia di arte e di pensiero che associa la fantasia alla logica. Si è sempre dimostrato fedele e coerente nel suo pensiero e nella sua filosofica affermazione: ”È necessario ricercare metodi per conciliare gli opposti, siano essi elementi visivi e sonori oppure elementi di fantasia e di logica, in contrapposizione essi però portano alla conciliazione e al bene comune.”

 
Qualsiasi forma d’arte, dalla poesia alla musica, dalla pittura alla scultura, è sempre una simbiosi di opposti, un’unione di materia e pensiero, di fantasia e di logica che, apparentemente sono in contrasto ma che sta all’uomo trovare metodi per conciliarli. In questa azione c’è la radice della non violenza e della pace. Marinò ci porta a riflettere sull’idea dello scontro inevitabile fra gli opposti e sulla loro “Simbiosi pacifica e feconda”. Ci invita a costruire nuovi valori capaci di portare un po’ di luce nel buio che talvolta sembra sovrastarci.

Ma il nostro Marinò come vede l’artista? Si sofferma sugli elementi della creatività dell’arte: la Fantasia e la Logica. Esse sebbene ritenute in conflitto danno l’opportunità di analizzare i limiti e superarli. L’artista, così, può creare opere d’arte di inaudita bellezza, prendendo in considerazione anche l’uso del computer, migliorare e arricchire la creatività con immagini digitali che consentono di realizzare anche scenografie spettacolari e mondi inesistenti. Ricordiamo, a tale proposito, che Marinò è un noto esperto, visto che in precedenza curava la produzione di suggestivi documentari apprezzati e venduti in tutto il mondo.

Secondo Marinò la prima cosa che possiamo disegnare è il punto e poi la linea retta e curva e notiamo che l’artista realizza le sue opere usando questi elementi con fantasia e logica in un bel mondo di colori, dai toni chiari e scuri, bianchi o neri, con luce e senza luce e dà l’idea dell’infinito e dell’infinitesimale.

Marinò si muove nel mondo della Fantalogia, riflette, e pone il dilemma che riguarda l’inserimento della parola nelle opere visive e lo risolve con la fusione dei due elementi al computer realizzando interessanti opere d’arte con intersezioni, rotazioni, e circonvoluzioni nello spazio.

Da sempre il Marinò vuole assolutamente scoprire quello che nessuno può spiegargli. Riflettendo nel susseguirsi di lettere che formano le parole, giunge a sostenere in modo fantalogico che quelle lettere, strutturate in modo diverso da quello iniziale, danno origine a strutture fantalogiche diverse: una fantastica e una logica. La fantastica si ottiene disponendo le lettere in modo casuale nello spazio, mentre con la struttura logica le lettere andranno disposte per formare il maggior numero di parole.

Marinò esprime, inoltre, il suo pensiero poetico anch’esso in modo particolarmente fantalogico, proprio per dimostrare che gli opposti non sono in conflitto. Una sfera fa da supporto a versi poetici, a segni grafici, a materiali di vario tipo visibili da tutti i lati e questo a dimostrazione che gli opposti non sono in conflitto. Marinò sostiene che la sfera è un contenitore di tutte le altre figure geometriche. In essa è intrinseco il valore degli opposti contenuto in ogni figura dove “risulta chiara la totale assenza di violenza nei complementari”.

Marinò invita tutti gli artisti, che si cimentano a realizzare delle opere d’arte, a far emergere dalla loro abilità tecnica “l’idea, il cuore, la poetica che sono anima e ossatura dell’opera”.

E che dire del Calendario fantalogico? Soltanto Marinò, togliendo i santi che sono diversi per ogni religione, ha avuto l’idea di associare ad ogni mese una disciplina artistica: il mese della pittura, il mese della poesia, il mese del teatro, ecc. il giorno della partecipazione e del distacco, il giorno del silenzio e della parola, della pittura e della musica…. In questo modo tutto il mondo può festeggiare armonicamente unito. Il Calendario fantalogico è stato pubblicato per la prima volta nel 1994 sul mensile Il Fantalogico ed esposto in più mostre a Roma nel 1994 e nel 1995.

Marinò, quindi, è colui che pensa, ricerca e realizza. Creatore della Fantalogia , ha dato origine ad una vera e propria scuola cui si rifanno altri artisti che, richiamati dalla sua intuizione, riprendono e sviluppano alcuni dei suoi temi e passano anche loro dall’astratto al concreto, dall’interno all’esterno, dal dentro al fuori, dal vuoto al pieno, dal rifiuto all’accettazione, dalla fine al principio e così all’infinito. Ma il suo pensiero dominante va alla non violenza: sostiene che gli opposti, se utilizzati dagli artisti nel mondo dell’arte non come forze in conflitto ma in simbiosi, sono complementari e l’energia che ne deriva è sempre non conflittuale, non violenta.

Le tantissime opere di Marinò, la sua maniera di argomentare e di produrre ha attirato l’attenzione di prestigiosi critici come ha fatto Mario Verdone che ne è rimasto arricchito ed affascinato “gli opposti… fantasia e logica… la loro complementarietà…” e si è sentito attonito, avvinto”. Anche Giuseppe Selvaggi, poeta e critico d’arte, ha ritenuto l’arte di Marinò e la sua poesia “un canto d’amore che trascende l’umano per ricongiungersi all’eterno”! Bellissima frase che condivido per non dimenticare il nostro Marinò.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE