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Roma, utilizza la sedia a rotelle per spacciare, in manette albanese 39enne già ai domiciliari

Gli agenti del VI Distretto lo hanno trovato in possesso di un coltello lungo circa 22 cm e nel borsello che aveva con sé, hanno rinvenuto 20 dosi contenenti oltre 65 grammi di cocaina e 1325 euro in contanti.

printDi :: 21 ottobre 2024 16:29
Roma, utilizza la sedia a rotelle per spacciare, in manette albanese 39enne già ai domiciliari

(AGR) È finito in manette qualche giorno fa il trentanovenne albanese che, nonostante fosse ristretto al regime degli arresti domiciliari, è stato intercettato dalla Polizia di Stato per strada, in via dei Giardinetti, e trovato in possesso di 20 dosi di cocaina del peso complessivo di oltre 65 grammi.

A riconoscerlo sono stati gli agenti della Polizia di Stato del VI Distretto Casilino e gli uomini della Sezione Volanti della Questura di Roma che, durante l’ordinaria attività di controllo del territorio, lo hanno notato fermo, in sedia a rotelle, all’esterno di una farmacia. Già noto ai poliziotti perché sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, il trentanovenne è stato immediatamente sottoposto a controllo, in particolare per verificare se lo stesso fosse in possesso di permessi orari per assentarsi oppure si trovasse fuori al proprio domicilio in violazione della misura cui è sottoposto.

 
Dopo aver appurato che l’uomo fosse ancora nei limiti della fascia oraria consentita, da un controllo più approfondito i poliziotti lo hanno trovato in possesso di un coltello lungo circa 22 cm; ancora, nel borsello che aveva con sé, gli agenti hanno rinvenuto 20 dosi contenenti oltre 65 grammi di cocaina e 1325 euro in contanti.

Al termine degli accertamenti di rito, l’uomo è stato tratto in arresto perché gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’operato della Polizia di Stato ed ha disposto per il trentanovenne la misura cautelare degli arresti domiciliari. Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

foto archivi AGR distretto Casilino

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