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Pomezia, traffico "oro rosso", sequestrata oltre una tonnellata di cavi in rame, quattro arresti

I Carabinieri hanno notificato misure cautelari nei confronti di 6 persone tra i 21 ed i 31 anni tutte domiciliate presso il campo Rom dell'Albuccione. Le indagini sono partite dal fermo di 5 persone sulla via Ardeatina, rinvenuti 1190 kg. di cavi in rame per l’alta tensione ed arnesi da scasso.

printDi :: 15 ottobre 2024 15:23
Carabinieri Pomezia il rame sequestrato

Carabinieri Pomezia il rame sequestrato

(AGR) Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia e della Stazione di Roma Divino Amore hanno notificato un'ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 6 persone, 4 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 2 della misura dell’obbligo di dimora, gravemente indiziate del reato di ricettazione in concorso. Le persone indagate hanno un'età compresa tra i 21 e i 31 anni e sono tutte domiciliate presso il campo rom dell’Albuccione.

L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma è stata avviata nel dicembre 2023, quando nei pressi di un ristorante in via Ardeatina furono notati due furgoni con alcune persone in atteggiamento sospetto. I Carabinieri della Stazione di Roma Divino Amore, giunti sul posto, trovarono 5 persone, sporche di fango, nascoste nel cassone di uno dei veicoli. Nell'altro, invece, furono rinvenuti 1.190 kg di cavi in rame per l’alta tensione, insieme ad arnesi da scasso.

 
Grazie a una minuziosa indagine e ad approfondite analisi tecniche, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati che hanno consentito al Gip del Tribunale di Roma di emettere il provvedimento che dispone le misure cautelari nei loro confronti.

Si precisa che, considerato lo stato del procedimento (indagini preliminari), gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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