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Colleferro, denunciato 46enne egiziano per "caporalato" nei confronti di due connazionali

L’uomo secondo gli acceertamenti dei carabinieri corrispondeva retribuzioni in modo difforme ai contratti collettivi nazionali/territoriali e comunque sproporzionati rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato, in violazione della normativa sull’orario di lavoro e senza sicurezza sul lavoro

printDi :: 21 ottobre 2024 18:16
Colleferro, denunciato 46enne egiziano per caporalato nei confronti di due connazionali

(AGR) Denunce e sanzioni per violazione delle norme igienico sanitarie e sulla sicurezza dei luoghi del lavoro, multe per 20.000 euro. È il bilancio dell’operazione, effettuata nel weekend, dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro, con la collaborazione dei colleghi specializzati del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Roma, che hanno dispiegato 27 pattuglie e oltre 50 uomini e donne nell’ambito di un piano di controllo straordinario del territorio, anche nei luoghi della movida, in linea con l’azione fortemente voluta dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, finalizzato al contrasto di situazioni di illegalità.

Sabato pomeriggio, i Carabinieri hanno ispezionato due attività, in una di queste il titolare, un 46enne egiziano, è stato denunciato per sfruttamento del lavoro cd. caporalato nei confronti di due connazionali. Nello specifico, l’uomo è gravemente indiziato di aver reiterato la corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme ai contratti collettivi nazionali/territoriali e comunque sproporzionati rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato, in violazione della normativa che disciplina l’orario di lavoro ed in violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro. Inoltre, nel corso della verifica i Carabinieri hanno accertato la presenza di un lavoratore irregolare (a nero) e che il 46enne egiziano aveva omesso di fornire adeguata formazione ai lavoratori e di garantire le condizioni minime di sicurezza sui luoghi di lavoro, per tale ragione nei suoi confronti sono state comminate sanzioni penali ed amministrative per complessivi 5.000 euro con conseguente sospensione dell’attività.  

 
Nella tarda mattinata di sabato, i Carabinieri di Colleferro unitamente a quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Roma hanno ispezionato ulteriori attività e nei confronti di due esercenti, una 48enne della provincia di Frosinone e un 40enne originario del Bangladesh, sono state comminate sanzioni pari a 3.000 euro. Nel primo caso per carenze igienico-sanitarie e nel secondo caso per l’omessa attuazione del piano di autocontrollo aziendale Haccp.

Nella serata di sabato e domenica sera a finire nel mirino dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Colleferro e della Stazione di Gavignano sono stati 13 automobilisti indisciplinati (guida senza patente, mancanza di copertura assicurativa, mancanza di revisione, guida senza targa anteriore) nei loro confronti sono state elevate sanzioni per violazioni al Codice della Strada per oltre 11.000 euro. Nei confronti di uno di loro i militari hanno proceduto penalmente poiché il conducente, un 30enne colleferrino, è stato sorpreso alla guida, nonostante gli fosse stata ritirata la patente.

In quest’ultimo caso è scattato anche il fermo amministrativo del veicolo di proprietà della madre, per tre mesi, successivamente affidato a persona idonea.

I Carabinieri della Stazione di Gavignano hanno sottoposto a perquisizione una giovane studentessa trovandola in possesso di uno spinello artigianale, per lei è scattato la segnalazione alla Prefettura di Roma.

Nel corso dei controlli eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro, che hanno riguardato sia le principali vie di comunicazione che le strade del centro, particolare attenzione è stata rivolta ai luoghi di maggiore aggregazione frequentati dai più giovani per garantire un sano divertimento.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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