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Greenpeace: 100 Giorni a Copenaghen

print30 agosto 2009 15:48
Scultura di Ghiaccio

Scultura di Ghiaccio

(AGR) - PECHINO, 28 agosto 2009 – In occasione dei cento giorni che separano il Pianeta dall’apertura dei negoziati di Copenaghen sui cambiamenti climatici, Greenpeace ha posizionato cento sculture di ghiaccio presso il "Tempio della
Terra" a Pechino. Le sculture raffigurano dei bambini e simboleggiano il futuro incerto di oltre un miliardo di persone in Asia la cui sopravvivenza è minacciata dalla mancanza di risorse idriche. I cambiamenti climatici, infatti, stanno causando la perdita dei ghiacciai himalayani che riforniscono i fiumi Gange, Yangtze, Mekong, il Fiume Giallo e altri
importanti bacini.

Allo stesso tempo un’altra scultura di ghiaccio, che raffigura il numero "100" su un mappamondo gigante, è stata inaugurata a Nuova Delhi, per segnare l’inizio del conto alla rovescia per Copenaghen. Le sculture sono state realizzate con le acque dei fiumi himalayani. Le stime dell’IPCC indicano che agli attuali tassi di aumento delle temperature, l’80 per cento dei ghiacciai dell’Himalaya, il "terzo polo" del Pianeta dopo Artico e Antartide, andrà perduto nel giro di trent’anni.

Il "Tempio della Terra" era il luogo dove gli imperatori cinesi pregavano per la prosperità della natura e per buoni raccolti. "Siamo oggi qui per sottolineare il rischio catastrofico che sta correndo il nostro Pianeta", spiega Yang Ailun, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace in Cina. "La scomparsa dei ghiacciai himalayani mette a rischio la disponibilità idrica di un quinto della popolazione mondiale. Se i leader del mondo non troveranno un accordo serio a Copenaghen, i bambini di oggi avranno gravi problemi di accesso all’acqua potabile".

Per evitare i peggiori impatti del clima, i più recenti studi scientifici mostrano che occorre fermare la crescita delle emissioni di CO2 entro il 2015 e devono essere portate il più vicino possibile allo ZERO entro il 2050. Greenpeace esorta i Paesi industrializzati, come gruppo, a ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 40% entro il 2020, rispetto ai
livelli del 1990. I Paesi in via di sviluppo devono invece ridurre la crescita delle proprie emissioni del 15-30% entro la stessa data. I Paesi industrializzati devono aiutare i Paesi in via di sviluppo a centrare questo obiettivo contribuendo con circa 110 miliardi di euro all’anno fino al 2020.

"La ricchezza futura di India e Cina si sta letteralmente sciogliendo al sole", commenta Yang Ailun: "Mancano appena cento giorni prima che i leader del mondo raccolgano la sfida della prima minaccia ambientale per il genere umano e trovino a Copenaghen l’accordo per scongiurare la più grave minaccia ambientale per l’umanità".

Oltre alle attività a Pechino e Nuova Delhi, continua la spedizione nell’Artico della nave rompighiaccio "Arctic Sunrise", per documentare la rapidità della perdita delle masse glaciali dell’Artico. Sul Monte Rosa, infine, gli attivisti di Greenpeace hanno aperto un banner di 5.200 metri sul ghiacciaio di Gorner, con il messaggio "Our climate, Your decision", e hanno installato un campo di protezione del clima con lo scopo di mostrare la necessità di un’azione urgente.

Visita il sito "Road to Copenhagen":
http://www.greenpeace.org/italy/copenhagen/

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Francesco Tedesco, responsabile campagna Energia e Clima, 3400856944
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