Goletta verde, nel Lazio i campioni d'acqua prelevati sulla costa in 15 punti su 23 sono oltre i limiti di legge
Presentati oggi a Fiumicino i risultati delle analisi dei campioni d'acqua prelevati dai volontari di Goletta Verde sulle coste del Lazio. Legambiente: “Il quadro conferma i dati precedenti e dimostra la necessità di svolgere un lavoro attento e costante con monitoraggi delle nostre coste”
goletta verde prelevamento campioni d'acqua di mare
(AGR) Sono 23 i campioni prelevati sul litorale laziale, tra il 21 e il 28 giugno 2022 dai volontari e le volontarie della Goletta Verde 2022: 18 prelievi presso foci di corsi d’acqua, 5 in mare. I 23 campioni sono distribuiti lungo la costa con 11 prelievi in provincia di Latina, 10 in quella di Roma e 2 in provincia di Viterbo. Entro i limiti sono risultati 8 punti, 2 Inquinati e 13 fortemente inquinati, secondo il giudizio dato dalla Goletta Verde. 15 punti su 23 sono risultati oltre i limiti di legge.
Questa la fotografia scattata dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.
Quest’anno la Goletta Verde torna a solcare i mari per affrontare i temi dell’eolico offshore, della lotta alla crisi climatica e alle fonti fossili; per promuovere le aree marine protette e la tutela della biodiversità, e per accendere i riflettori sulla cattiva o assente depurazione dei reflui. Partner principali della campagna il CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, ANEV, Novamont e Renexia, partner AIPE media partner La Nuova Ecologia.
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
I campionamenti di Goletta Verde non si vogliono sostituire ai dati ufficiali ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. Se, infatti, i dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo, le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo che è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, il principale veicolo con cui l’inquinamento, generato da un’insufficiente depurazione, arriva in mare.
Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio, mostrano dunque delle criticità in questo inizio di stagione presso alcune delle foci campionate; criticità dovute alla presenza di batteri di origine fecale (Enterococchi intestinali ed Escherichia coli), considerati un marker specifico di inquinamento dovuto a scarsa o assente depurazione.
Fortemente inquinato il punto presso la foce del fiume Marta, al lido di Tarquinia (Vt). In provincia di Roma il punto introdotto quest’anno in spiaggia, in corrispondenza della foce canale Via Aurelia altezza Km.64 nel comune di Santa Marinella, alla foce del Tevere nel comune di Roma, alla foce del canale altezza via Filadelfia (canale Crocetta) a Torvajanica, Pomezia. Due i punti nel comune di Ardea usciti fuori dai limiti, alla foce del Rio Torto e alla foce del Rio Grande.
In provincia di Latina, nel comune omonimo stesso giudizio per i due punti presso Foce Verde (ponte Mascarello) e foce Rio Martino, campionato per la prima volta quest’anno, e nel comune di Sperlonga il punto, nuovo anch’esso, fatto in spiaggia in corrispondenza del civico 469 di Via Pilestra. “Fortemente inquinato” anche la foce del Rio Santacroce, in località Gianola a Formia, i due punti nel comune di Minturno, quello allo sbocco del canale di scolo a sud della darsena, presso la marina, e quello a Scauri, presso la foce del Rio Recillo. Nel comune di San Felice Circeo il prelievo effettuato alla foce del fosso in via Gibraleon incrocio viale Europa.
Il giudizio di “Inquinato” è stato assegnato invece ai campioni prelevati alla foce del Fiume Arrone, a Fregene, frazione del comune di Fiumicino (Rm) e alla foce del canale Sant’Anastasia a Fondi (Lt).
“Dalle analisi di Goletta Verde emerge una situazione che, in linea con quella degli scorsi anni, dimostra ancora la presenza di troppe criticità della costa laziale. Il netto peggioramento riguarda la parte meridionale della regione dove alcune delle porzioni di mare sotto osservazione con i prelievi, manifestano diversi punti Fortemente inquinati e dimostrano un quadro che necessita approfondimenti - dichiara Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio – Con questi risultati non si vuole dare alcuna patente di balneabilità o giudizi complessivi su aree intere di litorale, ma segnalare situazioni puntuali dove costruire un miglioramento necessario per il mare del Lazio, meraviglioso e delicato al contempo, messo a dura prova dalla forte pressione antropica e da corsi d’acqua che trasportano dall’entroterra troppi fattori inquinanti. Ci mettiamo a disposizione delle autorità competenti e delle amministrazioni per capire le cause, aggredire le problematiche e consegnare alla cittadinanza un mare più salubre e bello: per farlo vanno rafforzati con determinazione gli impianti di depurazione, intercettati e fermati gli scarichi illeciti, rendere maggiormente incisive le buone politiche di gestione dei fiumi e dei canali che arrivano sulla costa, a partire dai tanti percorsi di contratto di fiume che sono stati messi in campo in questi anni”.
“Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione dei reflui - dichiara Federica BARBERA, portavoce Goletta Verde - Non a caso, gravano sull’Italia ben quattro procedure di infrazione da parte dell’Unione europea per la non conformità alla direttiva del 1991 sul trattamento delle acque reflue. Con le nostre analisi dei punti critici, vogliamo denunciare ancora una volta questa situazione, confermata dai risultati dei monitoraggi effettuati nel Lazio. Il nostro mare è la principale vittima sacrificale della mancata depurazione sulla terra ferma, ossia di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali. Uno dei tanti mali italiani con conseguenze gravi soprattutto per lo stato di salute del mare”.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, rinnova ancora la sua storica partnership per la campagna estiva di Legambiente. Da 39 anni il Consorzio è protagonista dell’economia circolare italiana assicurando la raccolta e l’avvio a rigenerazione degli oli lubrificanti usati in tutto il Paese. Grazie alla filiera del Consorzio questo rifiuto si trasforma in una preziosa risorsa tornando a nuova vita: oltre il 98% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Lo scorso anno il Consorzio ha recuperato nel Lazio 12.623 tonnellate di olio usato.
“Il CONOU, in quasi 40 anni di attività, ha raccolto oltre 6,5 milioni di tonnellate di olio lubrificante che se fossero state disperse in acqua avrebbero inquinato una superfice pari a due volte il Mar Mediterraneo. Partendo da questa conoscenza, il CONOU si è sempre impegnato a raccogliere l’olio usato fino all’ultima goccia, perché rispettare l’ambiente significa prima di tutto rispettare noi stessi. Questo è il motivo fondamentale che ci accomuna a Legambiente, traguardiamo gli stessi obiettivi di Economia Circolare, Salvaguardia Ambientale, Rispetto Sociale.” ha affermato Marco Paolilli, Responsabile CONOU Coordinamento Area Centro Sud. “In particolare l’olio usato va raccolto e rigenerato: per esempio anche andando nei porti turistici offrendo ai diportisti la possibilità di consegnare l’olio del loro motore in modo agevole. L’olio minerale è un inquinante pericolosissimo anche per l’uomo: nei mari e nelle spiagge può distruggere la vita della flora e della fauna e, pertanto, non va assolutamente disperso. L’olio usato va raccolto in modo proprio perché poi possa essere poi rigenerato e restituito a nuova vita risparmiando le equivalenti importazioni e lavorazioni di petrolio e tutte le emissioni nocive o climalteranti che da ciò conseguirebbero. Una doppia missione, quindi, pienamente realizzata dal CONOU che fa da esempio all’Europa e a tutte le economie circolari nascenti di altri rifiuti che speriamo si realizzino o continuino a crescere, sempre più recuperando nuove risorse anziché inquinare mari e spiagge.”
Il monitoraggio scientifico
I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L'ufficio scientifico dell'associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.