Goletta dei laghi, concluse le analisi nei bacini del Lazio, su 27 campionamenti 7 erano inquinati
Legambiente: “Quadro nel complesso più positivo degli anni precedenti, ma restano criticità da risolvere punto per punto. Bene la rigenerazione sostenibile del territorio”. Nel Lazio: oltre i limiti di legge 7 punti dei 27 campionati da Legambiente; entro i limiti i campionati nel Lago di Canterno
Goletta dei laghi i prelievi nei laghi del Lazio
(AGR) Dei 27 punti campionati nei laghi laziali in questa stagione 2022 sette sono risultati oltre i limiti di legge: questo il bilancio complessivo dei monitoraggi eseguiti da Goletta dei Laghi che oggi, alla sua quinta e ultima tappa nella regione, ha diffuso anche i dati delle analisi microbiologiche effettuate sul Lago Canterno, dove ambedue i punti campionati risultano entro i limiti. Nel mirino della campagna di Legambiente, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.
I risultati sono stati resi noti questa mattina, durante la conferenza stampa tenutasi nella sede del Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi a Fumone (FR): sono intervenuti Enzo Pirazzi, presidente di Legambiente Fiuggi; Bruno Marucci, presidente del Parco dei Monti Ausoni, Fabio del Monte, vicesindaco del Comune di Fumone; Bruno Della Morte, presidente di Federalberghi Fiuggi.
"I dati ottenuti dai campionamenti di Goletta dei Laghi quest'anno nel Lazio hanno mostrato un generale miglioramento rispetto alle precedenti edizioni della campagna – dichiara Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi – Da sottolineare, però, l'influenza che può avere avuto la situazione di estrema siccità di questi mesi. Molti dei punti risultati critici negli scorsi anni, infatti, erano stati campionati in foci di fossi o canali, mentre nel 2022 molti campioni sono stati presi a lago, perché il canale era secco o comunque la portata era troppo bassa per permettere il campionamento. Restano comunque alcuni punti molto critici sui quali sarebbe auspicabile un approfondimento per capire le cause e cercare delle soluzioni concrete e durature. Ci auguriamo che i dati ottenuti durante questa campagna possano aiutare a tenere alta l'attenzione su questi ecosistemi lacustri molto delicati e allo stesso tempo risorsa strategica”.
“Nel Lazio complessivamente emerge un quadro più positivo di quello degli anni passati, con meno criticità che però devono essere aggredite e risolte, punto per punto e lago per lago, sia in termini di scarichi non depurati sia per l’aumento di azoto e fosforo proveniente dall’agricoltura intensiva lungo le sponde che, in alcuni di questi bacini, sta provocando una profonda eutrofizzazione. Dal Lago di Canterno dove siamo oggi, in particolare, non emergono criticità dal nostro monitoraggio ma noi, insieme agli enti e alla cittadinanza attiva, non abbasseremo la guardia su fattori inquinanti che in realtà possono arrivare in ogni momento, essendo gli unici emissari del Lago i canali di uscita di impianti di depurazione – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – Sulle rive di questo lago però, non possiamo non mettere in risalto il vero valore aggiunto positivo di rigenerazione sostenibile del territorio: quello legato alla gestione della Riserva del Lago da parte del Parco dei Monti Ausoni, nel quale la Riserva è entrata da pochi anni, ma grazie al quale si vedono i risultati concreti di un gran lavoro fondato sulla tutela della biodiversità e sulla fruizione sostenibile”.
“La rigenerazione degli spazi rivieraschi del Lago di Canterno è evidente e positiva e aumenterà la fruibilità sostenibile ma anche lo sviluppo economico sano – dichiara Enzo Pirazzi presidente del Circolo Legambiente Wolf di Fiuggi - Però, per un salto di qualità determinante, sarà necessario alzare l’attenzione sui depuratori i cui scarichi finiscono nel Lago, e aumentarne la funzionalità a garantire che la risorsa idrica che vi arriva sia sana e non porti elementi pericolosamente inquinanti. Torniamo in questa occasione a chiedere infatti che nella parte settentrionale del Lago, allo stretto di Corniano, venga realizzato uno sbarramento ecologico che determini il mantenimento di una zona umida a monte del Lago, fondamentale per l’avifauna e la biodiversità ma anche chiave di ampia fitodepurazione che, posta tra il depuratore e il Lago, non può che far bene allo stato ecologico complessivo dell’acqua del Lago”.