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AMA, varato il nuovo piano industriale, previsti investimenti per oltre 700 milioni

Il nuovo Piano Industriale per il quinquiennio 2023-2028 prevede investimenti per oltre 700 milioni di euro e punta decisamente al miglioramento del decoro urbano della città. Gualtieri: integrato con il piano rifiuti approvato l'anno scorso possibile servizio all'altezza delle altre capitali

printDi :: 17 gennaio 2023 13:02
AMA, varato il nuovo piano industriale, previsti investimenti per oltre 700 milioni

(AGR) Il Cda dell’Ama ha approvato all’unanimità il Piano industriale 2023-2028 prevedendo investimenti per oltre 700 milioni di euro e puntando sul miglioramento del decoro urbano, sull’incremento della raccolta differenziata e sullo sviluppo della logistica e dell’impiantistica.

“Il voto del Cda di Ama segna un passaggio determinante per il futuro della città” ha commentato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Accanto al piano commissariale dei rifiuti già approvato l’anno scorso – ha aggiunto – sarà finalmente possibile un servizio di raccolta, trattamento e smaltimento all’altezza di tutte le altre capitali europee e di quanto meritano le cittadine e i cittadini di Roma. Siamo già partiti con la manifestazione di interesse sul nuovo termovalorizzatore che, insieme agli altri impianti previsti, garantirà l’autosufficienza impiantistica necessaria a questa città. Il piano industriale di Ama, si affianca a tutto questo per contribuire in maniera decisiva a una maggiore efficienza della raccolta, anche in termini di decoro e di pulizia delle strade, assicurerà un forte investimento su impianti e personale oltre che un significativo potenziamento della raccolta differenziata. Tutti gli obiettivi ai quali abbiamo puntato fin dal nostro insediamento”.

 
Secondo l’Assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi “con il nuovo Piano Industriale AMA l’Azienda compie un deciso passo in avanti verso la sua trasformazione da semplice gestore di servizi a soggetto industriale, gestore di impianti e del Ciclo integrato dei Rifiuti della Capitale. La qualità del servizio reso dall’Azienda è percepita dai romani come ancora insufficiente, nonostante alcuni miglioramenti fatti registrare rispetto agli anni passati. Questo dipende essenzialmente dalla non adeguata dotazione di personale sui servizi operativi, in particolare quelli relativi alla pulizia e decoro, e a una generale vetustà del parco mezzi a disposizione. Con le azioni messe in campo nel 2022 questo gap è stato parzialmente recuperato, con circa 300 nuovi addetti adibiti ai servizi di spazzamento e nuove spazzatrici meccaniche, e l’impegno dell’Azienda, grazie all’adozione di questo Piano Industriale e al nuovo contratto di servizio da approvare nei prossimi mesi, continua in questa direzione”.

“Il Piano Ama – ha proseguito l’assessora - rappresenta uno strumento di programmazione ambizioso, allineato agli obiettivi di sostenibilità fissati dal nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti di Roma Capitale approvato di recente. Grazie a più di 700 milioni di investimenti previsti in arco di piano per lo sviluppo dei servizi, la realizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti differenziati in ambito locale, il potenziamento della logistica aziendale e l’incremento della dotazione di personale di ulteriori 700 unità entro il 2026, AMA getta le basi per migliorare in modo decisivo nei prossimi anni l’efficienza dei servizi di raccolta dei rifiuti, pulizia e spazzamento delle strade, per consentire alla città di affrontare in modo adeguato gli appuntamenti internazionali che la riguardano da vicino, primo fra tutti il Giubileo del 2025. Grazie alla più ampia marginalità garantita dalla gestione degli impianti, puntiamo a far crescere l’Azienda e a ridurre, nel tempo, il costo del servizio”.

“L’obiettivo principale resta quello di incrementare in modo deciso la raccolta differenziata, attraverso l’introduzione di modelli più flessibili che utilizzano diverse modalità di raccolta a seconda delle zone urbanistiche, con la previsione di incrementare dall’attuale 33% al 45% la quota di popolazione servita da sistemi riconducibili al porta a porta. Si punta poi ad intercettare quote sempre maggiori di organico e di altri rifiuti che oggi vengono differenziati poco o per nulla, come il tessile, i RAEE, il legno, i prodotti assorbenti sanitari. Ad esempio, per questi ultimi, stimati in circa 65 mila tonnellate/anno, prevediamo l’avvio di un servizio sperimentale di raccolta a chiamata. Il potenziamento della raccolta delle utenze commerciali e l’introduzione di miglioramenti e nuove infrastrutture per la logistica intermedia e per la raccolta stradale produrranno miglioramenti nella qualità del servizio di raccolta. Inoltre, la realizzazione della dotazione impiantistica prevista dal Piano, oltre a garantire certezza nei conferimenti, porterà ad una riduzione assai significativa dei costi netti del trattamento dei rifiuti, dagli attuali 173 milioni di euro a 64,8 milioni nel 2028” - ha concluso l’Assessora.

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