Alluvione Marche. ANBI: cambiamenti climatici e siccità espongono l’Italia ad alto rischio idrogeologico...ennesimo appello inascoltato
Francesco Vincenzi, presidente ANBI: nessuno può dire di non sapere, perché sono anni, che lo denunciamo: il territorio italiano è esposto ai cambiamenti climatici e all’estremizzazione degli eventi meteo dopo anni di mancati investimenti nella sicurezza idrogeologica dei territori
Alluvioni Marche foto comunicato ANBI
(AGR) “Rabbia, tanta rabbia e tanto dolore per le persone, che stanno perdendo beni e soprattutto affetti familiari. Oltre a ciò, la consapevolezza che eventi meteo come quello, che sta colpendo le Marche, possono ripetersi già nelle prossime ore in altre zone d’Italia. Nessuno ora dica di non sapere, perché sono anni, che lo denunciamo in sintonia con la scienza, accrescendo l’allarme nei mesi scorsi: il territorio italiano è alla merce’ dei cambiamenti climatici e dell’estremizzazione degli eventi meteo dopo anni di mancati investimenti nella sicurezza idrogeologica dei territori.” A dichiararlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI). Una denuncia drammatica la sua, con dolore per quanto accaduto misto a rabbia, per soluzioni ed allarmi inascoltati.
“Ora – aggiunge Massimo Gargano., Direttore Generale di ANBI - inizierà la litania della dichiarazione dello stato di calamità che, dati alla mano ristorerà solo il 10% dei danni subiti dalle persone, senza considerare l’incommensurabile perdita di vite umane e poi comincerà l’ennesimo stato d’emergenza con costi 7 volte maggiori degli interventi in prevenzione e lunghi tempi di ricostruzione, cui si devono sommare le perdite per l’economia e lo sviluppo delle comunità. Soprattutto ora, in campagna elettorale, comincerà l’uso dei verbi della buona volontà al futuro, quando da anni, come ora, ripetiamo che bisogna intervenire con urgenza per adeguare la rete idraulica del Paese per la quale, nel 2020, abbiamo presentato un ennesimo Piano di Efficientamento con 858 interventi prioritari, perlopiù definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, capaci di aumentare resilienza ed occupazione, ma ancora disatteso”.
Questi i dati dell’alluvione diffusi dall’Osservatorio ANBI
A Cantiano, il comune più colpito, sono caduti 420 millimetri di pioggia dalle ore 15.00 alle ore 22,30 (di cui quasi mm. 200 tra le ore 17.00 e le ore 19.00), circa la metà di quanto piovuto in tutto il 2021 e la temperatura è scesa dai 26 gradi delle ore 14.00 ai 17,3 gradi alle ore 16.00.
A Barbara, dalle ore 15.00 alle ore 22,45 sono caduti mm.127 di pioggia (mm.80 dalle ore 17,30 alle 19,30).
A Scheggia mm. 187,2 (oltre mm. 50 in 30 minuti).
Il fiume Misa è straripato a Senigallia (dove sono piovuti solo mm. 5,6): alle ore 22 aveva un’altezza di cm. 21, alle ore 23,45: m. 5,31!
Il fiume Sentino, che aveva toccato nei giorni scorsi uno dei tanti record negativi (cm.-41), alle ore 19,30 di ieri era salito a m. 3,67!
“Premesso che il rischio zero non esiste soprattutto di fronte ad eventi meteorici straordinari, è comunque evidente l’urgente necessità di infrastrutturare il territorio con bacini, come il Piano Laghetti proposto da ANBI e Coldiretti ed il Piano Invasi proposto da ANBI nel 2017, capaci di trattenere le ondate di piena e l’acqua in eccesso per utilizzarla nel momento del bisogno per fini irrigui e potabili, nonché per usi complementari come la produzione di energia rinnovabile” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.