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Ostia, il mare avanza, gli stabilimenti resistono

print13 maggio 2019 13:20
Ostia, il mare avanza, gli stabilimenti resistono
Inizia tra mille difficoltà la stagione balneare. A levante l'erosione ha aperto squarci preoccupanti nel tessuto sabbioso del litorale.“Tutti i giorni scrutiamo il mare, con una certa apprensione ascoltiamo le previsioni e continuiamo con fiducia a lavorare”. E’ la confessione di Franco Petrini, titolare della “Nuova Pineta” e “Pinetina”, una delle spiagge più belle di Ostia, costretta a ricominciare daccapo, ogni anno. “Con quello che è riuscito a scampare alle mareggiate siamo in grado ancora di dare un servizio di qualità ai nostri clienti, certo…avremmo sempre voluto fare di più e migliorare ma con una spiaggia ridotta della metà e le cabine ridotte ad un terzo (da 450 a 150) è difficile programmare il futuro. Il ripascimento era necessario ed indispensabile già alcuni anni fa, oggi la situazione è disperata sul fronte sabbia, ma non vogliamo lamentarci, abbiamo preferito tirare su le maniche e riparare i guasti provocati dal mare, proponendo sempre un servizio di qualità”. La Regione aveva appaltato due anni fa un nuovo intervento di ricostruzione dell’arenile nel tratto di lungomare compreso tra il canale dei Pescatori e lo stabilimento “Venezia”, per una spesa di circa 6 milioni di euro. Assegnati i lavori, la macchina del ripascimento si blocca, la Regione prende tempo poi, all’inizio dell’anno stanzia 2 milioni e mezzo per la somma urgenza dei lidi più esposti, la palla passa ai comuni e per quanto riguarda Ostia, la patata bollente arriva negli uffici del X Municipio.

“La Regione ha avuto un ripensamento sul progetto di ricostruzione degli arenili che aveva approvato – spiega Franco Petrini – in quanto, il posizionamento di nuove scogliere a protezione anche di questo tratto di mare, così come fatto vent’anni fa nel lungomare antistante il centro di Ostia avrebbe provocato, secondo alcuni tecnici, a monte, nuovi processi erosivi. Oggi però una decisione non si può più rinviare, siamo orgogliosi del nostro lavoro e di quanto riusciamo a fare, ma la situazione oramai è al limite”. La Nuova Pineta è uno stabilimento ridotto alla metà che paga un canone esagerato, forse il più alto tra tutti quelli previsti sul litorale romano. “Paghiamo 197 mila euro di canone – afferma Petrini – abbiamo chiesto la riduzione del canone alla metà, compresa AMA ed ICI. Il nostro è un “canone pertinenziale” che riguarda tutte le strutture presenti sui due stabilimenti, ieri tra bar e ristoranti erano quattro, oggi sono ridotti a tre, sino a qualche anno fa, il sabato e le domenica potevamo ospitare 8 mila persone, oggi non possiamo andare oltre i 2 mila”.

“Siamo pronti a collaborare alle spese. – aggiunge Franco Petrini – ma devono metterci in condizioni di lavorare. Per esempio, avevo proposto la creazione tra i balneari di Ostia di un consorzio che acquistando una draga ed una pompa poteva operare lungo la costa e risistemare, durante il periodo invernale la batimetria dei fondali, andando a recuperare la sabbia laddove la corrente la trascinava e riportandola sulle spiagge. In questo modo, un eventuale intervento di ripascimento morbido poteva durare a lungo, fino a 6-7 anni prima di dover, di nuovo, procedere al riporto di arenile. A questa proposta nessuno ha risposto”.

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