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M5S chi dorme non piglia...pesci

print25 febbraio 2019 15:35
M5S chi dorme non piglia...pesci
(AGR) Soltanto chi non vuol vedere ciò che accade intorno, continua a far finta che tutto va bene, ma non è cosi e tra una tornata elettorale ed un’altra, il consenso M5S si assottiglia sempre di più. Certo è che continuare a dormire su certe tematiche, non porta sicuramente profitto, ad un Movimento che per molti italiani, resta ancora una valida alternativa alla vecchia partitocrazia.

Non è più il tempo di assurde ortodossie e, nemmeno quello di liberarsi la coscienza con “Vaffanculo Day”, modelli vetusti per un sistema politico marcio, tutto italiano, duro a morire, sempre in cerca di autorigenerarsi. L’Italia è sempre stata una Nazione, composta da un popolo “pancista”, sensibile soprattutto agli impulsi emotivi che toccano l’immediatezza dei sentimenti subconsci, un popolo che vuol essere coccolato nel fondo emotivo, senza accorgersi di essere puntualmente cavalcato, in vista della conquista del potere, per poi ritrovarsi punto e a capo senza risultati evidenti.

I politici come Salvini ad esempio, lavorano sulle strategie emozionali, tentando di ingenerare impatti forti, diretti, anche per ottenere risultati rapidi, anche solo apparentemente.Sa perfettamente l’imbonitore Salvini, che la pancia del Paese, promette un’immediatezza nella risposta di massa, ed è quello che oggi si desidera, perché tutti pensano o vengono indotti a pensare che ‘Non c’è alternativa’.

Ed ecco il punto fondamentale, perché è la politica che si è ridotta a comunicazione, il vero tarlo, che introduce al ‘pancismo’ un popolo come gli Italiani, sempre alla ricerca di un messia su cui contare. La politica fatta solo ed esclusivamente di comunicazione, che scivola sulla superficie delle cose, ma nel contempo, aggredisce il fondo dell’animo senza nessuna cautela.

La politica diventa slogan, pura propaganda scevra dall'approfondire i termini di una valida alternativa, una politica che racconta solo l’esistente, che accresce le paure, perché nulla più dell’esaltazione dell’esistente, delle fobie e delle preoccupazioni è capace, in tempi di crisi, di aggregare un cieco consenso.

E il Movimento 5 Stelle cosa sta facendo, in questo scenario….?

Nulla, anzi, continua ad ingenerare sfiducia attraverso comportamenti, che spesso lo vedono all'interno dei territori, come una classe politica litigiosa, rancorosa, diffidente di se stessa e incapace di formare una adeguata classe dirigente. Persi ancora dentro una linea comunicativa, convinta di vincere una competizione elettorale con un bel faccino da fotomodella o peggio, persi dentro un contratto di governo, che non ha messo al primo punto, come “conditio sine qua non”, il divieto di fare alleanze con altre forze politiche fin tanto che si è legati dal vincolo contrattuale.

Non sarà ovviamente facile superare l’egemonia della politica comunicativa, della narrazione superficiale, ma per il Movimento 5 Stelle, il cuore ha sempre prevalso sulla pancia e per questo deve tornare a far innamorare di nuovo il popolo italiano.

E deve farlo, creando fiducia, dando solide garanzie, strutturando le diaspore in contenitori più efficaci in grado di ascoltare i territori e portare le istanze ai vari livelli con coordinazione e soprattutto, con la convinzione e la consapevolezza, che diventare un portavoce nelle Istituzioni, non è un punto di arrivo ma un punto di partenza.

Alex Leviatano

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