Il premier Conte ha riferito sulla finanziaria in Parlamento
(AGR) “Non posso non apprezzare lo sforzo e i toni che lei, Presidente, sta facendo per mantenere la barra dritta in una situazione che è evidentemente assai drammatica per l’Italia, ma nella sua argomentazione di oggi ci sono almeno due macroscopiche contraddizioni”. Afferma Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute e leader di Civica Popolare, dopo l'informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.“La prima - ha spiegato Lorenzin - riguarda in modo netto la politica internazionale e tutte le politiche immigratorie. Le affermazioni che lei ha fatto qui oggi, la necessità di una presa di posizione europea per quanto riguarda i flussi immigratori, la distribuzione dei rifugiati, le politiche di protezione umanitaria, contraddicono completamente il dibattito avuto dalla sua maggioranza sul Global compact in queste settimane in Aula.
Una contraddizione netta. I nostri leder di Governo, presi dalla propria campagna elettorale, hanno lasciato l ‘Italia isolata rispetto al fronte europeo e mondiale. Non è certo con i Paesi di Visegrad che si cambierà Dublino, non è certo con il sostegno di questi paesi che si avrà una distribuzione dei rifugiati. A Marrackesc dove si decidono le politiche per i flussi sui rifugiati, sulla salute, non ci siamo neanche presentati. Il presidente Conte dice di volere la distribuzione dei rifugiati e che lo stop immigrazione è momentanea. Peccato che ci siamo isolati totalmente e gli unici che potrebbero aiutarci sono Francia e Germania.
La seconda grande contraddizione. Domani lei incontrerà Juncker. Mi sembra avviata la manovra di infrazione, la procedura c’è, ed è una situazione drammatica. Le sue parole non portano niente di nuovo se non un certo nebuloso richiamo alla concretezza e alla sostenibilità dei conti pubblici. Lei ha detto che si sta sforzando per spiegare all’Europa la coerenza e la manovra economica e gli effetti virtuosi di questa manovra. Ebbene lo sforzo non è riuscito, né nei confronti dell’Europa né nei confronti dei mercati. Lo spread è ancora lì. Vede Presidente del Consiglio, tutti noi vogliamo aiutare i poveri, tutti noi vogliamo che il nostro paese cresca. Non vogliamo la paura vogliamo la speranza. Però non è quello che è scritto in questa legge di Bilancio. Non c’è futuro in questa legge”.
“Lei – ha concluso Lorenzin – ha detto di non essere comunista, non lo sono neanche io. Ma c’ è una differenza tra i comunisti e i populisti. I comunisti predicavano la distribuzione del reddito e l’hanno fatta, con gli esiti che conosciamo, i populisti la predicavano, ci vincevano le elezioni e poi hanno fatto tutt’altro con esiti altrettanto nefasti!”