Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

Anton Cechov: L’isola di Sachalin

print24 settembre 2018 13:21
L'Isola di Sachalin

L'Isola di Sachalin

(AGR) L’isola di Sachalin è situata all’estremo oriente della Russia, tra lo Stretto di Tatar e il mare di Okhotsk, a nord dell’isola giapponese di Hokkaido. Insieme alle isole Kurili, arcipelago di una sessantina di isole vulcaniche che il Giappone rivendica da tempo (disputa tuttora in corso), forma la regione (oblast) di Sakhalin.

Lunga, da nord a sud, circa 948 km. e larga circa 160 km, dopo l’acquisizione dell’isola da parte della Russia, avvenuta nel 1875, Sachalin fu adibita a colonia penale.

Per rendersi conto delle condizioni di vita dei tantissimi condannati che scontavano le loro pene nei cinque campi di lavoro forzato allora esistenti sull’isola, e delle loro famiglie, tra l’aprile e il dicembre 1890 Anton Cechov intraprese un lungo e faticoso viaggio che, attraverso la Siberia, lo portò all’isola di Sachalin.

“L’isola di Sachalin” ne è il reportage. Alla descrizione di luoghi e genti incontrate durante il lungo e disagevole attraversamento della Siberia, fa seguito l’esposizione chiara, lucida e senza giri di parole, dello scenario in cui viene a trovarsi. Parlando con i detenuti e le loro famiglie, si rende conto “de visu” delle condizioni, a dir poco dolorosamente drammatiche, in cui versano quei dannati e coloro che, seguendoli in quell’inferno, ne hanno praticamente condiviso la sorte. Constatazioni che lo spingono ad inviare, a chi di competenza, migliaia di rapporti sulle condizioni igienico-sanitarie dell’isola e dei suoi abitanti, da lui redatti in qualità di medico (Anton Cechov si era laureato in medicina nel giugno del 1884).

Raccontando delle tante tragiche situazioni in cui si trovano quei disperati o facendole raccontare ai diretti interessati, Anton Cechov porta alla luce l’atroce scenario in cui si muovono migliaia di individui che vanno avanti menando un’esistenza disperata, rassegnata, senza più alcuna speranza di redenzione.

Uno scenario in cui la sfacciata corruzione dei carcerieri, il loro comportamento vessatorio nei confronti dei detenuti e le crudeli quanto inumane punizioni inflitte a chi ha la sventura di capitare nelle loro mani, sono considerati cose normali, accadimenti facenti parte della realtà quotidiana. Una realtà che pervade a tal punto da indurre chi ha scontato la pena a tornare nei luoghi delle loro sofferenze dopo aver riscontrato l’ormai impossibile riadattamento alla libertà!

RENATO BERGAMI

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE